G. d. A.

Han provato a rovinarmi Con quintal di rena nera La città da quasi un’era Può soltanto ricordarmi Fui teatro di bevute Dei falò, d’infranti cuori Oggi dicon “ses a frori” Ma sol chi t’ama ti discute A un grande dover io adempio Porto favor a chi è in tresca A chi un po’ d’amore pesca E di Astarte sono il Tempio Di far folla giammai smetto Del demonio fui la sella Questa Cagliari è più bella ‘che s’affaccia sul Poetto Racconti di un ottico solitario diRiccardo Balloi è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.Based on a work athttp://www.otticosolitario.it/.

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Da cosa nasce Cosa.

– Ci sono quattro cose che muovono ogni azione che io faccio, ho fatto e farò, ma me ne ricordo solo una. – Ma lo sai che non vedevo l’ora che me lo dicessi? Il moro ripose la rivista che stava sfogliando, aveva provocato uno strappo di tre centimetri nella pagina che stava consultando. Quando il biondo principiava a parlare, appesantiva sempre la prima vocale, e questo, sovente, faceva sprammare il suo amico di tutti i giorni. Con la loro Panda rossa si erano diretti al molo del porto canale. Il biondo si spaventava sempre, perché aveva paura che, percorrendo la lingua di cemento che tagliava le acque per arrivare… Read More

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